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Mese: Luglio 2023

Come e perché è nato Musicantis? 🎶

Oggi ti racconto questa storia, che parte da lontano. E’ proprio un viaggio e, come ogni viaggio, è iniziato perché cercavo delle risposte. Le ho trovate? Sì, e alla fine scoprirai dove.
Ecco quindi come e perchè sono arrivata a Musicantis 🥰🎶

Partiamo dall’inizio:
io non ho sempre sognato di fare la musicista, anzi, lo studio della musica è arrivato piuttosto tardi nella mia vita, avevo già 12 anni…
Ma le strade di cui si è composta la mia vita l’hanno fatta diventare il mio mestiere, anche a livello molto alto!

Ecco che è esistito un tempo in cui per me la musica significava quasi solo una cosa: performance.
In quel tempo, i brani non ammettevano sbavature, le ore di studio venivano incastrate in qualunque momento, i sabati e le domeniche erano fatti di chilometri per raggiungere la sede del concerto e per rientrare in vista delle ore di insegnamento.
Gli allievi erano preparatissimi e con tantissimo lavoro e fatica (anche se mi adoravano tutti, eh) superavano esami e vincevano concorsi.
E ne valeva la pena, ero felice.

Fino al giorno in cui non lo sono stata più. Non mi divertivo più e tutto stava perdendo senso 🙁

Non appartenevo più a quel mondo e ho iniziato a cercare la risposta a delle domande che giravano in testa:
è solo questo la musica? non ci posso fare qualcosa di meglio, visto che non ho intenzione di vivere di altro❓

Ma ti occupavi di musica: com’è possibile che abbia perso senso?

Bè sì, è possibile, ma in fondo può accadere a chiunque in qualunque ambito: per qualcuno resta il modo di videre desiderato, per altri no.
E per me era diventato un NO gigantesco.
Semplicemente, non appartenevo più a quel mondo e non condividevo più le modalità in cui si era strutturata la mia vita. Era diventata una corsa contro il tempo e contro me stessa, e spesso perdevo la voglia e la gioia di suonare.
Magari è successo anche a te che leggi, nel tuo campo di lavoro. Perché, alla fine, qualunque sia il lavoro che facciamo, siamo esseri umani e il senso che hanno le cose è diverso per tutti noi.

E cos’hai fatto allora?

Ho fatto quello che fa chi vuole cambiare qualcosa: ho cercato delle risposte a delle domande.
Per me era semplice iniziare, perché non ho dovuto cercare le domande da pormi (di solito è questa la parte davvero difficile: trovare le domande giuste…) ma queste mi giravano già in testa e suonavano più o meno così:
è solo questo la musica? non ci posso fare qualcosa di meglio, visto che non ho intenzione di vivere di altro?

E cercando cercando, si sono aperte le strade (perché, quando si cerca una risposta, prima o poi la si trova) che hanno portato alla musicoterapia, la meraviglia di usare la musica come mezzo di comunicazione e di relazione profonda ❤️🎵

Caspita, una bella svolta…

Sì, praticamente una rivoluzione, infatti il percorso è stato lungo e ha fatto molti più giri del previsto.

E’ iniziato con lo studio del Metodo Tomatis, è continuato con l’Ear Training fatto in modo profondo e attivo, è continuato con il Master in musicoterapia e, alla fine, dopo molte domande sul mio senso del fare musica, ha trovato una direzione precisa.

Eh sì, perché, tra tutti questi studi e formazioni ci sono stati degli incontri con persone che hanno aperto punti di vista e approcci per me sconosciuti, ed è nata la voglia di far parte della squadra di professionisti che portano tanta musica nella prima infanzia, perché certo: non sono mica l’unica! (per fortuna)

Ma ancora Musicantis non era nato…

No, mancava ancora un pezzetto:
dovevo capire quale approccio fosse adatto a me e non ne trovavo di soddisfacenti.
Perciò, provando e sperimentando, sbagliando e cambiando, alla fine è nata la struttura degli incontri e del programma. Insomma, è nato Musicantis 🤩

E poi è iniziato tutto il lavoro per renderlo concreto questo programma, perché ogni modulo prevede la preparazione di una serie di canzoni, da far avere alle famiglie sotto forma di audio e di libro.
Perciò vai con: scelta di repertorio, arrangiamenti, registrazione, editing, stampa e annessi e connessi!

Infine, eccoci qui, con un’idea che dalla mia testa sta entrando in tante case e famiglie, che hanno adesso la possibilità di vivere momenti significativi insieme e soprattutto di portarli nelle loro case e continuare a ri-viverli 🥰

Che lavoro! Ma perché?

Sì, è un lavoro mastodontico, che per molto tempo ci ha fagocitati.
A tratti è anche faticoso, perché la creatività non è qualcosa che va a comando e a volte si inciampa su problemi tecnici che hanno bisogno di tempo per essere risolti.

Ma è un lavoro che genera bellezza.
E questa bellezza esplode sempre in un posto speciale:
gli occhi dei bambini che incontro ogni settimana.
I loro occhi brillano, si meravigliano, ridono e, a volte, si commuovono. Vedo in questi occhi la felicità di essere lì con la musica, mentre la vivono insieme ai grandi a cui vogliono bene ❤️

Allora è per questo che è nato Musicantis?

Sì, è quella luce che muove tutto.
Posso aggiungere mille altre ragioni, ovvero che Musicantis è nato perché credo in quello che faccio, perché la musica è la mia passione, perché penso che sia uno strumento potente per sostenere la crescita dei bambini.
Sono tutte cose vere, ma non bastano.

Il vero motivo per cui esiste Musicantis sono gli occhi pieni di luce che vedo, le mani che si muovono mentre seguono la musica, i piedi che non resistono e iniziano a ballare.
Il vero motivo sono i bambini che a casa chiedono un ukulele per “giocare a fare Silvia”, le mamme che mi raccontano “era in crisi stanotte e le nostre canzoni lo hanno calmato”, le famiglie intere che cantano “Buongiorno a tutti” quando si svegliano al mattino.

E quindi eccoci qui, a continuare a diffondere magia e bellezza, a sperare di raggiungere più famiglie possibile per far sì che tutte possano sperimentare la meraviglia del fare musica con i bambini, anche piccolissimi. Perché non è mai troppo presto per questo, anzi!

Questo viaggio non è mica finito: mi sa che è appena iniziato e i tesori che riserva sono innumerevoli, come sono innumerevoli i momenti in cui la meraviglia e la bellezza avvolgono i bambini e i loro grandi, grazie a quello che iniseme possiamo creare in musica.
E sono felice di far parte di molti di questi momenti, non so spiegare quanto ❤️

Se vuoi portare anche tu questa magia nella tua famiglia, puoi controllare quali sono le sedi e gli orari in cui si svolge Musicantis e scegliere quello che preferisci.

Non puoi venire a Musicantis perché sedi e orari non sono compatibili con i vostri impegni o con la distanza? C’è il mio ebook da poter acquistare e leggere per imparare a costruire un laboratorio musicale completamente fatto in casa. Potrai quindi proporre attività che educano ma che divertono tutti quanti, regalando alla tua famiglia una vita piena di musica 😉

Oppure puoi contattarmi per qualunque domanda, qui o sui social, così che io possa aiutarvi nella crescita musicale di tutta la famiglia. Trovi tutti i riferimenti qui sotto 👇🏼

Oggi ti saluto con nel cuore, negli occhi e nelle orecchie la magia che nasce ad ogni incontro di Musicantis 🎶❤️

E ti aspetto al prossimo articolo 🤗

Con tanta musica,
Silvia 🎶❤️


Nasciamo tutti un po’ musicisti, solo che poi ce lo dimentichiamo… 🎶🤷🏻‍♀️

Sì, hai letto bene, nasciamo tutti in grado di fare musica, ma spesso, crescendo, ce lo dimentichiamo…
Leggi qui sotto che ti spiego meglio questa cosa 😉

Siamo tutti un po’ musicisti quando nasciamo.
Sì, anche tu che magari pensi di essere “negatƏ” per la musica, in realtà sei natƏ in grado di fare musica.
Questo dato di fatto ci è chiarissimo quando osserviamo i bambini:
prima i gorgheggi e poi la lallazione sono dei veri e propri canti, il modo di muoversi sembra più un ballo che altro, e tutti ma proprio tutti reagiscono quando sentono la musica.
E non lo vedo solo io durante Musicantis, ma lo raccontano tutti ma proprio tutti i genitori che incontro la prima volta ai nostri laboratori 🥰

Ma tutti tutti?

Sì, tutti tutti. Adesso ti spiego 🙂

Tutti nasciamo con una attitudine musicale, ovvero con la capacità potenziale di apprendere la musica.
L’attitdine musicale è stata definita proprio così da E. Gordon, che l’ha descritta nella sua MLT (Music Learning Theory).

Quindi:

tutti abbiamo alla nascita una attitudine musicale 👍🏻,

ovvero una capacità che ci può permettere di apprendere la musica, così come nasciamo con la capacità potenziale di imparare a camminare, parlare e tutto quello che poi potremmo imparare, se abbiamo la possibilità per svilupparlo.
Si tratta una possibilità interiore, diversa da quello che possiamo chiamare rendimento, ovvero ciò che siamo in grado di esprimere e dimostrare dopo averlo appreso.
Un esempio di rendimento musicale sono i concerti: chi sta suonando o cantando su un palco sta dimostrando quello che è in grado di fare.
Un bambino che ascolta da sotto il palco, invece, sta stimolando e dando spazio alla sua attitudine musicale, mentre canta sulla canzone o balla.

Devi quindi ricordare che l’attitudine musicale è innata, ce l’abbiamo tutti, anche tu.

Ma ne abbiamo tutti la stessa “quantità”?

No, come per tutte le abilità umane, non tutti nasciamo con la stessa “quantità” di attitudine musicale.
E faccio questo parallelismo con le altre abilità perché abbiamo sempre sotto gli occhi il fatto che ciascuno di noi e ciascun bambino è guidato da interessi diversi e ha talenti (questa è una parola che non mi piace ma che rende l’idea) diversi:
qualche bambino è molto portato ad affinare il movimento, altri non farebbero altro che disegnare, c’è chi ha una passione enorme per l’acqua e il bagnetto e chi invece passa le giornate a cantare e parlare.

Ciascuno di noi ha quindi una diversa quantità di attitudine musica, che è distribuita nella popolazione secondo questa curva:

Si vede molto bene che alcuni (ma molto pochi) ne hanno pochissima. E va bene così.
Però è altrettanto vero che alcuni (molto pochi anche qui) ne hanno tantissima.
Questo significa che la maggior parte delle persone ne ha da “un po’” a “tanta”, e in tutta questa gamma ce n’è a sufficienza per poter fare musica in modo divertente e soddisfacente per tutta la vita, e questa è una bellissima notizia! 😃

Ma allora, perché tanti adulti pensano di non potersi divertire facendo musica?

Eh, qui c’è una bella interferenza da parte di questa cosa che condiziona tutta la nostra vita e si chiama ambiente, in cui cresciamo o viviamo.
L’ambiente, come di sicuro hai sentito dire migliaia di volte in ogni ambito, è fondamentale per favorire o bloccare lo sviluppo di caratteristiche ma anche di idee o progetti.
Questo vale anche per un bambino e il suo rapporto con la musica:
se il bambino cresce in un ambiente ricco e stimolante dal punto di vista musicale, avrà modo di realizzare appieno la sua attitudine musicale 🙂
Viceversa, un ambiente poco stimolante dal punto di vista musicale non permetterà la sua realizzazione 😕

Se poi si trova in un ambiente davvero sfavorevole in cui la musica non ha quasi nessun ruolo, non viene ascoltata nè vissuta come attività interessante, l’attitudine musicale verrà schiacciata e non si realizzerà proprio. Questo bimbo, purtroppo, difficilmente avrà la possibilità di realizzare questo suo potenziale, ed è un gran peccato… 😞

E da grandi si può recuperare qualcosa?

Sì, certo, ma è più difficile.
Un po’ come imparare ad andare in bicicletta: se lo impari da bambino diventa una cosa naturale e ricorderai come si fa anche se non tocchi una bici per anni. Ma se impari da adulto è davvero un apprndimento complicato…

Lo stesso vale per la realizzazione del potenziale musicale.
Si fa anche più avanti, e te lo posso confermare perché ci sono alcuni aspetti della mia musicalità che io ho sviluppato molto dopo il Diploma in Conservatorio, però è più complesso perché la persona inizia ad essere sempre più strutturata e si cristallizza in molti atteggiamenti. Anche a livello emotivo, man mano che la persona cresce, si attivano dei comportamenti che possono essere difficili da cambiare, rendendo quindi più complicata l’espressione anche musicale. L’esempio tipico è la paura di fare figuracce davanti agli altri: da bambini questa preoccupazione non ce l’abbiamo, da grandi invece si manifesta, eccome…

Cosa posso fare allora per aiutare il mio bambino a realizzare il più possibile la sua attitudine musicale

Semplice: fai musica con lui! 🎶😃
Canta, balla, ascoltate canzoni, mimate filastrocche… e tutto quello che ti viene in mente! 😉

Non hai idee? Se puoi vieni a Musicantis, oltre ad imparare tantissimo, vedrai i bambini divertirsi e aspettare con gioia il prossimo incontro, perchè l’ambiente che viene costruito è proprio pensato per favorire al massimo il suo sviluppo globale, insieme a quello musicale 🤗

Non puoi venire a Musicantis perché sedi e orari non sono compatibili con i vostri impegni? C’è il mio ebook da poter acquistare e leggere per imparare a costruire un laboratorio musicale completamente fatto in casa. Potrai quindi proporre attività che educano ma che divertono tutti quanti, regalando alla tua famiglia una vita piena di musica 😉

Oppure puoi contattarmi per qualunque domanda, qui o sui social, così che io possa aiutarvi nella crescita musicale di tutta la famiglia. Trovi tutti i riferimenti qui sotto 👇🏼

Allora ti lascio all’esplorazione dell’attitudine musicale, tua e dei tuoi bambini, perché insieme è più bello! 🎶😃

Noi ci risentiamo al prossimo articolo, a presto! 🤗


Giochi musicali e sonori da spiaggia: 6 idee tutte da sperimentare! ☀️🌊

Arriva l’estate, si va al mare e si gioca in spiaggia. Ma possiamo fare anche dei giochi che prevedano la musica e il suono?
Certo, ti lascio qui un po’ di idee divertenti, tutte da sperimentare

Tu e il tuo bimbo o i tuoi bimbi siete abituati a fare musica e a giocare con i suoni quando siete a casa? Allora non la puoi abbandonare in vacanza, anzi ci sono tanti giochi musicali da poter fare in spiaggia per rendere musicale i momenti in riva al mare.
Non siete abituati? E’ l’occasione perfetta per iniziare!
Ecco qui alcune idee con le quali potete sicuramente divertirvi moltissimo! E chissà, magari riuscite anche a fare amicizia con altre famiglie che si lasceranno coinvolgere…

Un momento: dici senza ascoltare canzoni dal telefono o da qualche lettore?

Esatto, le idee che ti sto per dare non prevedono l’utilizzo di smartphone o tablet, per questi motivi.
In spiaggia spesso c’è molta confusione e musica di sottofondo (se vai in zone ben attrezzate è probabile che la filodiffusione raggiunga ogni ombrellone) perciò diventa più interessante fare qualcosa che aiuti l’interazione tra voi e i bambini.
O a volte in spiaggia il telefono non prende, perciò è bene avere delle idee da proporre che non prevedano l’esistenza della tecnologia.
Infine, facciamo in modo di portare l’attenzione nostra e dei bambini sul luogo e sull’ambiente in cui siamo: la maggior parte di noi non vive al mare e, quando ci si trova, fa bene a goderselo anche senza dover per forza usare sempre lo smartphone. 😉

Perciò iniziamo con i nostri…

Giochi musicali e sonori da spiaggia!

Ecco le 6 idee che ho pensato di proporti.
Non sono in ordine di importanza, tutte hanno finalità diverse e obiettivi sia musicali che di sviluppo differenti (e te li indico), ma pensiamo sempre che è vacanza per tutti e non tutto deve per forza avere uno scopo didattico…
Perciò poniamocene solo uno di obiettivo: il divertimento!!

  • 1. Maracas marine
    Che siate in hotel, appartamento o campeggio, sicuramente vi troverete a comprare o usare qualche bottiglietta di plastica o qualche scatolina con coperchio. Non gettatele via ma conservatele e usatele per costruire delle maracas a tema marino, riempiendole con qualche conchiglia, sassolino, sabbia o un mix di questi materiali. Potete anche aggiungerci dell’acqua di mare, se vi va. Dopodiché chiudete i contenitori e suonateli!
    Potete preparare un solo strumento oppure un’intera orchestra da suonare insieme in riva al mare, magari provando a seguire il ritmo delle onde del mare… io la sento già la meraviglia, anche tu vero?
    Con questo gioco stimoliamo: la motricità fine delle dita delle mani, il controllo del movimento di mani e braccia, l’ascolto dei diversi suoni prodotti da diverse maracas.
  • 2. Suonare il mare
    Nelle isole della Polinesia, le popolazioni praticano la water music, ovvero suonano la superficie del mare!
    In pratica colpiscono l’acqua con le mani usandole in diverse posizioni: completamente piatte, a conca, andando in profondità, restando più vicine alla superficie e ogni movimento produce un suono differente. Se non l’hai mai sentito ti invito a cercare dei video su youtube, sono fenomenali.
    Ma allora possiamo farlo anche noi: rimanendo in una zona in cui l’acqua arriva circa a metà gamba, giochiamo a cercare suoni diversi con le nostre mani che si immergono. Individuiamo una sequenza che ci piace e mettiamoci sopra un ritmo e …oplà! la canzone è pronta.
    Con questo gioco stimoliamo: il controllo del movimento di mani e braccia, l’equilibrio mentre si sta in piedi in acqua, la competenza ritmica.
  • 3. Saltare sull’onda… di una canzone!
    Uno dei giochi che ricordo di aver fatto tantissimo da bambina era aspettare un’onda e saltare quando mi attraversava, cercando di non farmi travolgere. La sai una cosa? Possiamo rendere questo gioco musicale!
    Mentre canti una canzone che ti piace, aspetta le onde e cerca di saltare in un punto preciso del testo, ad esempio la fine di una frase. Cerca di far sì che quel punto della canzone combaci con l’arrivo dell’onda e quindi con il salto.
    Se siete vicini a riva o i bambini sono più grandicelli, possono saltare da soli, altrimenti prendili in braccio e divertitevi!
    Con questo gioco stimoliamo: la competenza melodica, l’apprendimento della struttura musicale, la capacità di sincronizzarsi ad una canzone.
  • 4. Batteria da spiaggia
    Sono sicura che avete a disposizione una serie di attrezzi per scavare, costruire, filtrare, raccogliere qualunque cosa in spiaggia.
    Perfetto: disponete tutto come se fosse la batteria di un grosso complesso rock e, con le palette, suonate a ritmo facendo attenzione ai suoni diversi che ogni secchiello o formina produce. Cantateci sopra anche una canzone, così il concerto rock diventerà ancora più realistico e coinvolgente!
    Con questo gioco stimoliamo: la motricità grossolana e fine, le abilità visuo-spaziali, la competenza ritmica.
  • 5. Scacciapensieri marino
    Un’altra cosa che si può costruire con il materiale raccolto in spiaggia è o scacciapensieri: ad un legnetto, legate con un filo (con delle alghe sarebbe il massimo…) delle conchiglie e altri legnetti sempre raccolti in spiaggia, facendo in modo che siano abbastanza vicini da colpirsi a vicenda quando vengono toccati o mossi dal vento. Potete poi appendere lo scacciapensieri alla porta del vostro alloggio o all’ombrellone, così che il suo suono vi possa cullare mentre siete stesi a riposare.
    Con questo gioco stimoliamo: la creatività nella scelta del materiale, l’ascolto
  • 6. Ascoltare il luogo in cui ci troviamo
    Questo l’ho lasciato per ultimo, ma in realtà forse è il più importante: se cambiamo ambiente, cambiano anche i suoni di sottofondo. Questi suoni sono importanti, perché creano l’ambiente in cui viviamo e ci muoviamo.
    Quando siamo a casa non li notiamo: ci siamo abituati e danno un grosso supporto alla nostra tranqullità.
    Quando siamo in vacanza, sono molto diversi e se ci prendiamo il tempo di ascoltarli e conoscerli possiamo scoprire molto del posto in cui ci troviamo.
    E’ facilissimo da fare: mentre passeggiate o siete seduti da qualche parte, presta attenzione a quello che senti e poi attira l’attenzione dei bambini su quello che il tuo orecchio ha captato. “Hai sentito le cicale?”, “Ascolta l’onda che si infrange sullo scoglio!” oppure ancora “senti come suona forte il vento oggi?”
    Piano piano i bambini inizieranno ad ascoltare meglio il paesaggio sonoro e ad attirare la vostra attenzione su quello che hanno sentito, e il gioco diventerà super interattivo!
    Con questo gioco stimoliamo: concentrazione, ascolto, relazione.

Che ne dici di queste idee? Io le trovo tutte stimolanti e, in realtà, quasi tutte possono essere svolte anche in situazioni diverse dalla spiaggia
Sono curiosa di sapere se proverai qualcuna di queste attività e se magari riesci a trovare qualche variante che possa funzionare ancora meglio!

Nel frattempo, ti invito a seguirmi perché tra un po’ uscirà il libro 101 attività musicali da giocare con bambini da 0 a 6 anni, e lì troverai una miniera di consigli e giochi musicali, che favoriranno la crescita del tuo bimbo da ogni punto di vista.
Ah, questi marini non sono inclusi, dici che dovrei fare un’edizione speciale per l’estate?

Oppure, se sei impaziente di sapere come creare dei momenti musicali in casa, c’è il mio ebook, lo trovi al link qui sotto!

Fammi sapere nei commenti se questi giochi ti sono state utili,
noi ci risentiamo al prossimo articolo, a presto!