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Attività musicali da fare con un neonato? Eccone 3 che rinforzano il vostro legame 🥰

Quali attività musicali si possono proporre ad un neonato? Ce ne sono diverse, in questo articolo te ne spiego 3 che si possono fare fin dal momento in cui nasce

La musica è un veicolo potentissimo per entrare in sintonia con gli altri.
Lo diventa ancora di più quando con l’altra persona non possiamo usare il linguaggio, come accade con un neonato.
Il bebè non risponde alle tue parole e non comprende il significato delle tue frasi, ma sa benissimo come stai e le emozioni che provi, perché le sente nella tua voce.
Se poi per comunicare con il bebè usi la voce cantata al posto di quella parlata, questa comunicazione diventa ancora più profonda e autentica.

Quindi devo cantare?

Sì, hai capito bene, devi cantare…
ma si può cantare in modi diversi che instaurano una relazione diversa, perciò ecco le…

3 attività musicali che rinforzano il legame con il bebè, attraverso il canto

“Ma se è sempre canto, che differenza ci può essere tra queste tre attività?” mi chiederai tu.
La domanda è lecita, ci mancherebbe.

In tutte e tre queste proposte ci sono al centro il canto e la tua voce, ma la grande differenza si trova nell’intenzionalità e in quello che vuoi comunicare in quel momento.
Perciò iniziamo!

  1. Ninna nanna

    Sì lo so, si sente parlare di ninna nanna dappertutto, ma c’è un motivo se è così.
    E’ una tipologia di canto talmente radicata in tutte le culture umane, da essere diventata una modalità di interazione con neonato praticamente naturale.
    E’ molto semplice: scegli una canzone, che può essere una ninna nanna tradizionale o semplicemente una canzone che piace a te. Cantala a bassa voce, seguendo il tuo respiro e non necessariamente il ritmo musicale. Aiuterai il tuo piccolo a rilassarsi e lo accompagnerai dolcemente verso il sonno.
    Ricorda: la ninna nanna non serve solo al piccolo ma anche a chi la canta, deve aiutare entrambi. Perciò, se tu non ti rilassi con quel canto, cambialo oppure renderai nervoso anche il bebè.
    In ogni caso, io consiglio di avere un bel repertorio di ninne nanne, perché non tutte le sere sono uguali e non sempre la ninna nanna lenta è ideale per iniziare a rilassarsi, a volte bisogno partire con qualcosa di più ritmato e poi, piano piano, rallentare.

    Se non hai idea di cosa cantare o sei troppo stanca o stanco, puoi anche farti aiutare da qualche registrazione, come le ninne nanne che trovi qui sotto
    Ricorda però che la tua voce è imbattibile nel cullare il bebè, nessuna registrazione o base potrà mai eguagliarla.

    Non preoccuparti se non tutte le note sono perfette o se c’è qualche stonatura, l’unica cosa che conta è l’amore che la tua voce comunica durante questa coccola.
    E se non ricordi le parole, va bene lo stesso: puoi sempre sostituirle con una sillaba a tuo piacere, puoi cantare semplicemente “mmm” o puoi reinventare il testo come più ti piace, rendendola unica e solo vostra.

    E quando il bambino cresce?
    Continua a cantare, se te lo chiede e se gli fa piacere.
    Non esiste un momento in cui si è troppo grandi per ricevere in dono una ninna nanna, e non è mai troppo tardi per donarla con la tua voce

  2. Cantare guardandosi negli occhi

    A volte ci si domanda: ma con un neonato, che cosa faccio tutto il giorno?
    Una buona risposta è la seguente: puoi cantare per il bebè mentre lo guardi negli occhi.
    E’ molto semplice e si può fare da subito:
    appoggia il neonato sul letto accanto a te o, se già ci può stare, nella sdraietta o su un cuscino. Il tummy time sulla pancia della mamma o del papà può rappresentare una bella occasione, oppure tienilo semplicemente in braccio.
    A questo punto cerca il contatto visivo con il piccolo e canta per lui o lei.

    Non importa se è una canzone vera e propria, se cambi le parole a una melodia che conosci o se la inventi al momento, la cosa importante è instaurare un legame attraverso lo sguardo.
    Se il piccolo gira la testa, non forzare il contatto visivo: potrebbe essere stanco o aver voglia di cambiare attività e la sua richiesta va rispettata.

    Però potrebbe sorprenderti: a pochi mesi potrebbe già iniziare a vocalizzare mentre tu canti per lui o lei e, a quel punto, il vostro sarà un duetto, in cui ci si parla cantando.
    Lo vedo succedere regolarmente a Musicantis: bambini di pochi mesi che, non appena tutti iniziamo a cantare in coro, cominciano a vocalizzare per far parte anche loro della musica. Provaci, sarà una magnifica sorpresa.

  3. Canto il tuo nome

    Tutti noi conosciamo una parola potentissima, una parola che ci guida e ci identifica, ci dice chi siamo e da dove veniamo:
    il nostro nome.
    Qualcuno di noi lo adora e non sopporta che venga cambiato o storpiato, qualcun altro invece non lo ama per nulla e fa in modo che venga usato il meno possibile.
    In ogni caso, quando siamo piccolissimi e il nostro nome viene pronunciato da chi ci vuole bene, impariamo presto a capire che quella persona si sta rivolgendo a noi, a riconoscerne il suono e a rispondere.

    Ecco perché la cosa si fa ancora più interessante se il nome viene cantato: quella parola che tanto attira il bebè diventa anche musica, ne resta rapito. Il suo nome non resta solo un richiamo, diventa un canto che lo fa stare bene.

    Prendi perciò una melodia qualsiasi, o una sequenza di note inventata da te e, come testo, mettici solo il nome del tuo bimbo o della tua bimba. Canta il suo nome, in più modi e con diverse intonazioni, più velocemente o più lentamente, ma canta il suo nome.
    Se il bebè è d’accordo, mantieni anche il contatto visivo, altrimenti no, ma non smettere di cantare e avvolgilo nella sonorità di questa parola così potente.
    Questa attività stringe moltissimo il legame adulto-bebè e può essere praticata per molti anni e rimanere motivo di vicinanza in famiglia, anche quando il bambino sarà già cresciuto.

Io tutte queste attività le ho provate con i miei bambini e, ti posso garantire, l’espressione del loro volto e la loro voglia di comunicare non li dimenticherò mai. E il nostro legame si è consolidato al punto che, anche adesso che sono cresciutelli, chiedono ancora di cantare per loro.
Vedrai che momento magico puoi creare…

Se poi vuoi saperne di più, ti invito a seguirmi perché tra un po’ uscirà il libro 101 attività musicali da giocare con bambini da 0 a 6 anni, e lì troverai una mimiera di consigli e giochi musicali, che favoriranno la crescita del tuo bimbo da ogni punto di vista.

Oppure c’è il mio ebook, lo trovi al link qui sotto!

Fammi sapere nei commenti se queste attività ti sono state utili,
noi ci risentiamo al prossimo articolo, a presto!


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Musicantis, Silvia e i bambini con i tamburelli

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